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Il mercato delle bollicine ed il K.O. Coca Cola

  • taiview
  • 26 giu 2014
  • Tempo di lettura: 3 min

Quando pensiamo alle “bollicine” ci viene naturale fare riferimento immediato alle bevande alcoliche e in particolare a Champage e a Spumante. Analizziamo dunque qualche dato per scoprire un primato che non pensavamo di avere. Procediamo estraendo qualche punto saliente dalla relazione del Ministero della Salute:

• Mezzo milione di ragazzi italiani sotto i 16 anni sono bevitori a causa del fenomeno del “binge drinking” (ebrezza ottenuta lontano dai pasti consumate in un tempo ridotto);

• il consumo pro-capite italiano di alcol è di 8 litri contro una media europea di 12 litri;

• il 35% dei giovani arriva in discoteca già con un tasso di alcol nel sangue superiore al limiteconcesso per legge;

Ecco la prima nota relativamente positiva:

• Solamente il 2% del totale degli incidenti stradali sono causati dall’eccessivo consumo di alcol e da conducenti in stato di ebrezza . Il dato assoluto è, comunque, impressionante: sono5920 gli incidenti in Italia nel 2008 causati da eccesivo consumo di alcol.

Eccoci al nostro primato europeo:

L’Italia assieme al Portogallo è il paese con il maggiore numero di astemi totali: il 39% della popolazione europea non consuma bevande alcoliche, stiamo parlando di circa 190 milioni di persone. Come possiamo vedere la porzione dei consumatori di bevande analcoliche in Europa è sicuramente interessante, ma soprattutto la parte del “leone” la fa la “mitica” Coca Cola, il cui simbolo di riconoscimento nel mercato borsistico di Wall Street è KO, che richiama alla memoria il concetto Knock Out e lascia poco spazio al concetto di “competizione”.

Dal punto di vista borsistico agli investitori la Coca Cola Company ha dato ottime soddisfazioni negli ultimi 10 anni, e proprio recentemente l’azienda ha illustrato alcuni dati strategici e finanziari che potrebbero esservi sfuggiti:

• Grandi opportunità di crescita in Cina, India e Brasile;

• Una politica di dividendi molto attrattiva;

• L’azienda opera nel settore delle Carbonated Soft Drink, che è visto nei prossimi 5 anni infase di consolidamento, soprattutto negli Stati Uniti per la nascita di bevande anacoliche più salutari;

• Il tasso di crescita tra il 2010 e 2015 del mercato mondiale delle soft drink è stato inferiore al 2%, per raggiungere nel 2015 un valore in $ di 1900 miliardi;

• Coca Cola è presente in Cina da 1979, e il mercato cinese è il terzo in termini di ricavi nel totale dell’azienda;

• In Cina il mercato delle Carbonated Soft Drink è previsto crescere ad un tasso annuo del 3,5% per raggiungere nel 2017 un controvalore in dollari di 13,2 miliardi;

• Nel 2017 il segmento delle bevande “succo di frutta” in Cina è stimato in 25 miliardi di $, con Coca Cola market leader di questo comparto;

• Dal 1979 Coca Cola in Cina ha già effettuato investimenti per più di 5 miliardi di $, e ha già programmato tra 2015 e 2017 altri investimenti per un totale di circa 4 miliardi di $;

• In Brasile l’azienda tra il 2012 e 2017 ha pianificato di investire circa 7,6 miliardi di $ (circa 31 milioni di $ per il campionato mondiale di calcio);

Per chiudere, riportiamo il tasso di crescita del dividendo degli ultimi 10 anni pari al 9,8% per anno. L’utile per azione è stimato per il 2014 pari a 2,09 $, mentre, per il 2015, si dovrebbe attestare a 2,24 $ per azione.

Fonte:

http://www.smartweek.it/il-mercato-delle-bollicine-e-il-k-o-targato-coca-cola/

 
 
 

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