Cina in trasferta a Milano: la seconda edizione del Premio Shanghai
- taiview
- 15 lug 2014
- Tempo di lettura: 3 min
I nostri italiani, Alessandro Dandini De Sylva, Chiara Principe ed Elisa Strinna, sono stati ospitati precedentemente a Shanghai, alla East China Normal University. Fino al 31 luglio è invece la volta dei tre giovani artisti cinesi della seconda edizione del Premio Shanghai, messo a fuoco dall’Istituto Garuzzo per le arti visive. Sono a Milano, in VIR –Viafarini in residence, e sono raccolto sotto il titolo "La struttura del segno” .
Chen Wei, nato nel 1990, materializza un "live painting”, dove il corpo umano è mezzo sperimentale di partecipazione; Liu Yue, classe 1981, racconta di un progetto "esperimento cognitivo sul mondo visivo e la percezione”; giovanissima invece Rao Kaixi, che dipinge dividendo le opere in immagini e parole. In Viafarini potrete scoprire le suggestioni dei talenti orientali di domani, ma oggi invece parliamo con Rosalba Garuzzo, Presidente dell’IGAV – Istituto Garuzzo per le Arti Visive- che organizza il Premio in collaborazione con una serie di grandi istituzioni nazionali e non solo.
Ci può spiegare l'origine del Premio Shanghai? Come è nata l'idea all'IGAV?
«Il Premio Shanghai può essere considerato come il traguardo naturale del nostro impegno iniziato nel 2006, quando l’IGAV si è fatto promotore dell’arte contemporanea italiana organizzando mostre di grande respiro in Italia e all’estero. Soprattutto in Cina dove, grazie anche al supporto del Ministero degli Affari Esteri, l’IGAV ha presentato con quattro esposizioni giovani talenti, artisti emergenti e maestri italiani nelle sedi artistiche più autorevoli di Pechino, Shanghai e Shenzhen. L’idea di istituire un Premio è nata dalla nostra volontà di contribuire ulteriormente al confronto artistico tra Italia e Cina già innescato con le prime mostre. Offrire alcune residenze artistiche a giovani artisti, attraverso un bando di concorso serio e supportato da partner prestigiosi, ci è sembrato il modo più efficace per favorire lo sviluppo della creatività e delle relazioni interculturali fra due Paesi disposti al dialogo e al lavoro comune. Poi la nostra idea ha preso corpo grazie al fondamentale sostegno dei nostri partner, ai quali siamo legati da un’apposita convenzione: il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanea / Servizio architettura e arte contemporanea; il Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese; l’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai».
La Cina perché anche nell'arte c'è il riflesso di tutti quei rapporti, anche conflittuali, che in questi anni ha vissuto il nostro Paese con il grande stato asiatico, o perché la Cina è il mercato più interessante e più vivo oggi?
«La Cina perché, a dispetto di qualsiasi politica internazionale, è un Paese che ama profondamente l’arte italiana. Già durante l’organizzazione delle prime mostre, ci siamo resi conto dell’attenzione dei cinesi verso il nostro Paese, ritenuto sì la culla dell’arte, ma anche all’avanguardia nel contemporaneo. Negli anni, la collaborazione è diventata sempre più stretta, tanto che l’IGAV, nel 2011, è stata l’unico partner italiano chiamato dall’Ambasciata cinese a organizzare eventi espositivi per l’Anno culturale della Cina in Italia. Inoltre, c’è da tener presente un concetto, che poi è alla base dell’attività dell’IGAV: l'arte non può avere confini nazionali - diceva Apollinaire - Nelle sue espressioni più alte è frutto di scambi, collaborazioni e confronti tra artisti di culture e paesi diversi: l'arte ha sempre più una (sola) patria».
Quali saranno le prossime tappe del Premio Shanghai? Modalità di selezione, artisti futuri, istituzioni coinvolte?
«Visto il successo dell’iniziativa, che ha ricevuto centinaia di adesioni da parte di giovani artisti, siamo già al lavoro insieme alle Istituzioni che fin dall’Inizio hanno condiviso questa avventura (Mibact, Mae, Istituto Italiano di Cultura di Shanghai) per la terza edizione. Per quanto riguarda le modalità di selezione, rimarranno le stesse: lo spirito del Premio Shanghai risiede nella selezione attenta di artisti italiani e cinesi che, se pur giovani, possano imporsi sulla scena artistica italiana e internazionale. Naturalmente, l’IGAV è sempre alla ricerca di nuovi partner intenzionati a promuovere con qualità l’arte contemporanea italiana nel nostro Paese e all’estero. Prevediamo la pubblicazione del nuovo bando entro l’autunno».
Fonte:
http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=42813&IDCategoria=204







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