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La Cina guida la classifica mondiale dei supercomputer

  • taiview
  • 24 nov 2014
  • Tempo di lettura: 3 min

Gli USA non sono riusciti a riprendersi il primato nella progettazione dei sistemi computeristici ad alta produttività che in precedenza detenevano in modo incontrastato.

Tianhe-2.jpg

Per la quarta volta consecutiva guida la classifica mondiale il supercomputer Tianhe-2, progettato dall'Istituto cinese della scienza e delle tecnologie per la difesa. Al secondo posto, secondo la classifica dell'organizzazione internazionale TOP500, è il supercomputer Titan che appartiene al laboratorio nazionale Oak-Ridge del Ministero dell'energia degli USA.

Per la velocità di calcoli il mostro cinese super il concorrente americano di quasi due volte. La sua produttività, in confronto, equivale alla produttività dei 42 300 dei computer domestici basati sul processore moderno Intel Core i7. All' "americano" non riesce la rivincita già per la quarta volta consecutiva, anche se la potenza di Tianhe-2 è rimasta come prima. Yurij Yusciuk, esperto di spionaggio concorrenziale, professore dell'Università economica statale degli Urali, è convinto che la leadership della Cina in questo campo sia il risultato di una politica statale ambiziosa e mirata:

Per raggiungere nel campo delle tecnologie computeristiche tali risultati bisogna concentrare in un luogo molte persone intelligenti, molti soldi e una buona base industriale. La Cina per 25 anni stava andando avanti proprio per raggiungere questo obiettivo, tra l'altro sviluppando anche il settore elettronico. Non ha caso ha ospitato sul proprio territorio la fabbricazione delle tecnologie americane Apple e di molti altri. Fabbricando per loro prodotti, nello stesso tempo copiava le tecnologie. Poi sono andati a finire nel campo militare. Il supercomputer è il coronamento di tutto questo. Poiché la Cina vuole conquistare la leadership non solo in questo campo. Essa punta di diventare il leader mondiale anche nell'intera economia e ha già raggiunto questo traguardo. Inoltre la Cina ora sta attivamente indebolendo gli USA, in particolare attaccando attivamente il dollaro. Perciò il suo sfondamento nei supercomputer è la manifestazione della stessa tendenza.

Alla vigilia della pubblicazione della classifica TOP500, il Ministero dell'energia degli USA ha reso pubblico i contenuti del programma CORAL. Gli investimenti ammontano a 325 milioni di dollari. L'obiettivo è la creazione dei due supercomputer, la cui velocità di calcoli potrà essere superiore di 3-5 volte rispetto a Tianhe-2.

Intanto il principale compilatore della classifica, Jack Dongarra, professore dell'Università di Tennessee, ritiene che nella "corsa computeristica" gli USA, almeno fino al 2018, seguiranno la Cina. Questo parere condivide Aleksandr Vlasov, direttore per lo sviluppo dell'impresa della media-società "Grotech", direttore del programma del Forum internazionale "Tecnologia della sicurezza":

Non c'è niente da meravigliarsi che il più potente supercomputer si sia trasferito in Cina. E che ora la Cina è il leader in questa corsa. Non dimentichiamo che la Cina è il laboratorio mondiale per l'assemblaggio dei computer per tutti i produttori leader. Perciò in una decina d'anni ha fatto in tempo ad acquisire le competenze. Perciò, mi sembra, che ciò sia uno sviluppo logico del settore IT in Cina. Il supercomputer indica il livello dello sviluppo tecnologico del paese. Vuol dire che noi semplicemente osserviamo che la Cina è passata dalla copiatura alla progettazione autonoma dei prodotti ad alto contenuto tecnologico e sta rafforzando la sua leadership.

Intanto la produttività sommaria di tutti i supercomputer in un singolo paese tuttora rimane la più alta negli USA. A dire il vero, il numero dei sistemi potenti americani nella classifica di TOP500 continua a scendere. Un anno fa erano oltre la metà, 265. Nell'ultima aggiornata classifica ne sono rimasti già 231. A questi ritmi gli USA si avvicineranno al minimo storico già nel prossimo anno.

Nonostante i risultati imponenti di Tianhe-2, il numero totale dei supercomputer in Cina pure continua a diminuire. Dalla classifica aggiornata sono scomparsi 15 sistemi cinesi e ne sono rimasti soltanto 61. Anche nella parte restante della regione asiatica si nota il calo. Il numero totale dei sistemi ad alta produttività è diminuito in sei mesi di 12 supercomputer. Nell'intera regione sono rimasti soltanto 120 potenti sistemi.

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